Lavoro: 35,6 miliardi di rimesse extra-Ue

Flussi di denaro in entrata e uscita sotto la lente d’ingrandimento dell’ Eurostat, che ha snocciolato le cifre di quanti soldi vengono spediti dai migranti nei loro Paesi d’origine. Le rimesse effettuate dai residenti dell’Unione europea verso Paesi terzi nel 2018 ammontavano a 35,6 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 32,6 miliardi del 2017. Nello stesso periodo, secondo l’Eurostat – l’Ufficio di statistica dell’Ue – i trasferimenti verso i 28 Stati membri sono stati pari a 10,9 miliardi di euro, invariati rispetto al 2017. Ciò ha comportato un saldo negativo di 24,6 miliardi di euro.

Tra gli Stati membri per i quali vengono pubblicati i dati, il bilancio negativo tra entrate e uscite ha colpito maggiormente la Francia (11,4 miliardi di euro), la Spagna (7,7 miliardi di euro), il Regno Unito (7,0 miliardi di euro) e l’Italia (6,5 miliardi di euro). Il Belpaese, in passato ha beneficiato molto delle rimesse degli italiani all’estero ma ora questo fenomeno è diminuito molto e chi va a lavorare in un altro Paese non sempre lo fa per sostenere chi è rimasto nella città di origine.

Ma nonostante questo cambiamento restiamo comunque tra gli Stati in cui gli afflussi di denaro proveniente dall’estero sono più alti. Al primo posto si posiziona il Portogallo (3,6 miliardi di euro), davanti a Romania (3 miliardi di euro), Polonia (2,9 miliardi di euro), Regno Unito (2,3 miliardi di euro) e infine Italia (2 miliardi di euro).

Nel 2018, le quote più elevate di afflussi all’interno dell’Ue tra gli afflussi totali di trasferimenti personali sono state registrate in Slovacchia (99 per cento), Ungheria (90 per cento), Lussemburgo e Romania (entrambi a 89 per cento), Polonia (85 per cento) e Svezia (83 per cento). Al contrario, gli afflussi extra-Ue hanno rappresentato circa i tre quarti degli afflussi totali in Francia (74 per cento) e circa due terzi a Malta (63 per cento) e in Belgio (61 per cento). Slovacchia (97 per cento), Lussemburgo (88 per cento), Irlanda (79 per cento) e Finlandia (70 per cento) sono stati gli Stati membri che hanno registrato la percentuale più elevata di deflussi all’interno dell’Ue in rapporto ai deflussi totali. I trasferimenti personali extra-Ue sono stati per lo più diretti verso l’Asia (21%), seguiti dal Nord Africa (18%), dai Paesi europei extra-UE (16%), dal Centro e Sudafrica (14%) e dal Sud America (13%). Europatoday 

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