La giornata della Memoria e la “vendetta” del vaccino

Oggi mercoledì 27 gennaio è la Giornata della Memoria, dedicata al ricordo della Shoah. E poiché di questi tempi si parla tanto di corsa ai vaccini, e di speculazioni per venderli e procurarseli, ci è venuto in mente di onorare la Giornata della Memoria ricordando la figura di Albert Sabin, ebreo polacco naturalizzato statunitense (il suo nome originale era Abram Saperstein) lo scopritore del principale vaccino contro la poliomielite. Scoprì il vaccino, e lo mise a disposizione di tutti senza brevetto, così come per altro aveva fatto un altro scienziato statunitense, Jonas Salk, anche lui di origini ebraiche, che aveva scoperto un altro vaccino contro la stessa terribile malattia.

Il motivo di questa generosità era semplice: il vaccino senza brevetto poteva essere prodotto a costi molto più bassi, permettendo di debellare più in fretta la malattia che colpiva i bambini.

Anche la famiglia di Sabin era stata colpita dall’Olocausto. Due sue nipotine, di appena 7 e 5 anni, erano state uccise dalle Ss. Dopo che a Sabin era stato conferito il Nobel per la Medicina, gli fu chiesto se non provasse sentimenti di vendetta contro i nazisti. “Mi hanno ucciso due meravigliose nipotine, ma io ho salvato i bambini di tutta l’Europa. Non la trova una splendida vendetta?” 

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