Contro la negligenza, per evitare nuovi disastri nasce il rating europeo delle imprese più sicure

di Alessandro Butticé

Il crollo del ponte di Genova e la strage nella discoteca di Corinaldo, sono solo due dei diversi drammatici episodi che hanno funestato il nostro Paese nell’anno che si è appena chiuso. Drammi, nella maggior parte dei casi, che si potevano e dovevano evitare se fossero state rispettate tutte le norme di sicurezza a tutela dei cittadini, lavoratori, utenti, clienti o consumatori che siano.

Al fine di contribuire a creare una cultura d’impresa verso l’analisi e la prevenzione dei rischi per la sicurezza dei cittadini, è stato lanciato durante il periodo delle festività di fine anno il primo Rating in grado di misurare la solidità delle aziende dinanzi ai rischi. Lo ha fatto Kelony, società che si presenta come leader nella governance dei rischi, decidendo di consegnare al mondo, il 25 di dicembre, il proprio metodo per analizzare e assegnare un indice di capacità delle aziende ad affrontare rischi, salvaguardare le persone e proteggere i propri capitali.

“Il Rating è diverso dal ranking in quanto il primo misura e il secondo classifica, il che non ha molto senso in ambito di protezione”, spiega Genséric Cantournet, ex ufficiale della Gendarmerie francese, fondatore e presidente di Kelony, dopo aver lasciato la funzione di responsabile della sicurezza della RAI nel 2017. Non si tratta quindi di una piattaforma online che confronta dati “open” le cui fonti sono essenzialmente le aziende stesse: spesso e volentieri in quelle classifiche si ritrovano soltanto grandi aziende. Le aziende che entrano invece questo inedito Rating sono pic- cole, medie e grandi imprese, organizzazioni di ogni tipo e di ogni settore produttivo.

Le realtà che entrano a far parte del Kelony- Rating, invece, secondo Cantournet, “sono state “studiate” tramite i pre- supposti della scienza del rischio, la Cindynics: il modello di analisi confronta le aziende sotto osservazione rispetto a tre tipi di rischio rife- riti alla propria attività o business, cioè i rischi esogeni, endogeni e di non conformità. Ognuno di questi viene ricercato in 6 ambiti: quello dell’incolumità umana, dei beni materiali, dell’IoE (Internet of Everything), delle comunicazioni intese come contenuti e mezzi di trasmissioni, ed infine delle Informazioni e dell’intelligenza economica e competitiva. Gli indicatori che determinano i valori del Rating sono le seguenti 5 dimensioni: storicità degli eventi critici, modelli e processi adottati, obbiettivi che l’organizzazione si è posta, il con- testo e il relativo scenario dei rischi nonché infine i valori cardine dell’organizzazione.”

Nel 2019, primo anno del rating, solo un ristretto numero di aziende europee entreranno a fare parte del Kelony-Rating, a riconoscimento di un insieme di azioni intraprese nel 2018 che le rendono più virtuose e affidabili nel proteggere nei fatti le persone, i beni, i dati e le loro informazioni e soprattutto quelle dei loro clienti.

Questo rating, secondo i suoi ideatori, vuole riconoscere l’impegno per l’innalzamento del livello di tutela, “a conferma che serviva un approccio diverso alla tutela aziendale e nel contrastare i rischi – precisa il presidente di Kelony – , visto che esistono numerosi casi nei quali aziende hanno fallito nel proteggere le persone, i beni, i dati e le informazioni. Lo spettro dei fallimenti si estende dalle cosiddette ‘morti bianche’ – ovvero incidenti mortali sul lavoro – in aumento secondo i dati forniti dall’INAIL, riferiti ai primi tre mesi del 2018, all’ambito del cibo e del latte per bambini contaminato, alla sfera dei dati personali per i quali Cambridge Analytica o il vasto data breach di catene internazionali di alberghi, sono solo alcuni esempi”.

“La tutela delle aziende – prosegue Cantournet – deve essere valutata da diverse angolazioni che però devono convergere verso un comune denominatore: quello di mettere la persona e la sua incolumità al centro del progetto in coerenza con il principio ‘Life First!’”. Il rating di Kelony per il 2018 sarà pubblicato nel 2019, individuando le aziende più protette in Europa.

Per evitare conflitti di interesse, Cantournet ci ha precisato che sa- ranno ovviamente fuori classifica le aziende la cui governance dei rischi è co-pilotata da Kelony, che si presenta al pubblico quale “primo Ente di Verifica e Validazione Indipendente per la protezione aziendale nei fatti, attuata grazie alla disciplina del Contrast & Risk Avoidance”.

Kelony opera oggi in 8 paesi europei ed è presente in Italia a Roma, Milano, Genova e Parma. “Le imprese che utilizzano i nostri servizi – precisa infine Cantournet – non vengono chiamati ‘clienti’, visto che siamo un Ente Terzo Indipendente, bensì ‘realtà da proteggere’, ed appartengono ad ogni settore, e spaziano da aziende metalmeccaniche, di consulenza, assicurazioni, uffici legali o scuole.”

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