La delega sui migranti? “Prima gli europei”

di Marta Fusaro

Neanche a Matteo Salvini sarebbe venuto in mente l’idea di chiamare l’incarico del Commissario della Ue per la questione migranti con la definizione: “Protezione del nostro stile europeo di vita”. Meglio anche di un banale “Prima gli europei”. L’incarico di cui si parla, che nello schema tradizionale è “Sicurezza e immigrazione” ed è affidato al greco Margaritis Schinas (eletto con il partito di centrodestra “Nuova democrazia”) nella fantasiosa definizione che le ha dato la prossima presidente di Commissione (entra in carica il primo novembre) Ursula von der Leyen, è almeno ambigua. Perché certo le intenzioni non saranno le stesse di Salvini, ma il sospetto che si voglia suggerire una linea c’è. Lei, la Presidente, ha spiegato che con questa definizione si intende la volontà di migliorare la vita di tutti. Ma c’è poco da spiegare: “protezione” non è solidarietà o condivisione. E infatti Amnesty International ha già protestato, sia pure con moderazione: “Si rischia di dare un messaggio preoccupante”. Ma gli incarichi hanno tutti l’impronta dell’originalità.

Per il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis (Lettonia) l’incarico è “Economia al lavoro per il popolo”. Per un altro vicepresidente esecutivo, anzi per quello che è considerato il vero numero 2 della Commissione, l’olandese Frans Timmermans, la competenza è “European Green deal”. Si occuperà delle misure per contenere i cambiamenti climatici, che sarà uno degli impegni principali per i prossimi cinque anni che l’Unione europea si è voluta dare. Scelta la squadra, la squadra non è però ancora fatta. Deve passare il vaglio del voto del Parlamento europeo (sarà ad ottobre). Per questa seconda metà di settembre, invece, è prevista l’audizione dei candidati da parte degli europarlamentari. In passato, anche se raramente, ci sono state delle “bocciature”. Ma ecco la Commissione, il vero organo esecutivo dell’Unione europea. La Gran Bretagna ha rinunciato, e quindi i Commissari sono 27 (Presidente compresa), uno per ogni Paese, con la Presidenza appannaggio della Germania. Anche se ovviamente i singoli commissari avranno una loro sensibilità “locale quindi legata al loro Paese di provenienza, nei fatti il loro incarico è al servizio dell’Europa e dovrebbe essere “super partes”, come non ha m a n c a t o di rimarcare von der Leyen. Il più giovane è il Commissario all’ambiente e gli oceani, si chiama Virginijus Sinkevicius, è lituano, ha 28 anni. È anche un “indipendente” libero da partiti (l’unico). Nell’elenco è indicato, dopo nome e nazionalità, anche l’appartenenza politica, ma non nei partiti “di casa”, ma in riferimento ai gruppi europei. L’unico “sovranista” è Janusz Wojciechowski, polacco, nel gruppo europeo dei conservatori, anche se è personalità apprezzata anche dai Verdi per le sue campagne in favore del benessere degli animali d’allevamento.

• Presidente della Commissione europea: Ursula von der Leyen (Germania, popolari)

• Vicepresidente esecutivo con delega al clima: Frans Timmermans (Olanda, socialisti)

• Vicepresidente esecutivo e commissario alla concorrenza al digitale: Margrethe Vestager (Danimarca, liberali)

• Vicepresidente esecutivo per l’economia: Valdis Dombrovskis (Lettonia, popolari)

• Vicepresidente per valori e trasparenza: Vera Jourova (Repubblica Ceca, liberali)

• Vicepresidente alla sicurezza con delega all’immigrazione: Margaritis Schinas (Grecia, popolari)

• Vicepresidente con delega alla democrazie e demografia: Dubravka Suica (Croazia, popolari)

• Vicepresidente e commissario alle relazioni interistituzionali: Maros Sefcovic (Slovacchia, socialisti)

• Alto rappresentante per gli affari esteri: Josep Borrell (Spagna, socialisti)

• Commissario al mercato interno, industria e difesa: Sylvie Goulard (Francia, liberali)

• Commissario agli affari economici: Paolo Gentiloni (Italia, socialisti)

• Commissario al lavoro: Nicolas Schmit  (Lussemburgo, socialisti)

• Commissario ai trasporti: Rovana Plumb (Romania, socialisti)

• Commissario per la parità di genere: Helena Dalli (Malta, socialisti)

• Commissario al commercio: Phil Hogan (Irlanda, popolari)

• Commissario all’agricoltura: Janusz Wojciechowski (Polonia, conservatori)

• Commissario alla giustizia: Didier Reynders (Belgio, liberali)

• Commissario all’ambiente e gli oceani: Virginijus Sinkevicius (Lituania, indipendente)

• Commissario all’energia: Kadri Simson (Estonia, liberali)

• Commissario alla salute: Stella Kyriakides (Cipro, popolari)

• Commissario all’allargamento: László Trócsányi (Ungheria, popolari)

• Commissario al budget e all’amministrazione: Johannes Hahn (Austria, popolari)

• Commissario agli affari interni: Ylva Johansson (Svezia, socialisti)

• Commissario per l’innovazione e la gioventù: Mariya Gabriel (Bulgaria, popolari)

• Commissiario per la coesione e le riforme: Elisa Ferreira (Portogallo, socialisti)

• Commissario ai partneriati internazionali: Jutta Urpilainen (Finandia, socialisti)

• Commissario alla gestione delle crisi: Janez Lenarcic (Slovenia, liberali

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