News dall’Europa

Elezioni europee 2024: aumento di 11 seggi proposto dal Parlamento, per un totale di 716.

Prima di ogni elezione il Parlamento europeo rivaluta la propria composizione tenendo conto dei dati demografici recenti e nel rispetto dei principi sanciti dai Trattati.

Questi ultimi prevedono un massimo di 750 deputati più il Presidente e un numero di seggi per ogni paese dell’Unione che non siano superiori a 96 e non siano inferiori a 6, secondo il principio della ‘proporzionalità degressiva’.

In tal modo, pur tenendo conto dei numeri della popolazione di ogni paese, quelli più piccoli eleggono più deputati di quanti sarebbero proporzionali alle loro popolazioni.

E’ stata recentemente adottata dal Parlamento la proposta di aumentare il numero dei seggi alle prossime elezioni europee del giugno 2024 di 11 unità, passando così da 705 a 716.

I paesi interessati sono i 9 riportati di seguito, con accanto l’incremento e tra parentesi i seggi nelle prossime elezioni:

Spagna +2 [61], Paesi Bassi +2 [31], Austria +1 [20], Danimarca +1 [15], Finlandia +1 [15], Slovacchia +1 [15], Irlanda +1 [14], Slovenia +1 [9], Lettonia +1 [9].

Per tutti gli altri paesi il numero dei seggi rimane inalterato:

Germania 96, Francia 79, Italia 76, Polonia 52, Romania 33, Belgio 21, Grecia 21, Repubblica Ceca 21, Svezia 21, Portogallo 21, Ungheria 21, Bulgaria 17, Croazia 12, Lituania 11, Estonia 7, Cipro 6, Lussemburgo 6, Malta 6

Gli eurodeputati vogliono mantenere una riserva di 28 seggi per la futura circoscrizione a livello di UE prevista da una proposta del Parlamento di revisione della legge elettorale dell’UE, all’esame del Consiglio ma ancora bloccata dalle perplessità di alcuni paesi.

Invocando il principio di leale collaborazione auspicano una decisione rapida in vista delle ormai prossime elezioni del Parlamento europeo, per consentire agli Stati membri di apportare tutte le conseguenti necessarie modifiche.

 Lorànt VINCZE (PPE,RO), correlatore, ha dichiarato:

“Tra le numerose proposte per la distribuzione dei seggi presentate sia in commissione che in plenaria, oggi il Parlamento ha mantenuto la proposta iniziale che avevamo presentato con il mio collega correlatore. La soluzione è equilibrata e la meno invadente nell’equilibrio esistente nella rappresentanza dei cittadini. 

Aggiunge solo il minor numero di seggi necessari per conformarsi a un’interpretazione rigorosa del principio di proporzionalità degressiva dei trattati e solo laddove questi siano oggettivamente giustificati senza ricorrere a tagli nel caso di alcun paese. 

Sono fiducioso che abbia un’alta probabilità di incontrare l’approvazione unanime del Consiglio europeo”.

Sandro GOZI (Renew,FR)  ha commentato:

“Questo è un passo importante verso un’Europa più equa. La composizione del Parlamento va di pari passo con la nuova legge elettorale europea. Entrambi sono fondamentali per ottenere elezioni nel 2024 più europee e più rappresentative. 

Esortiamo il Consiglio ad accelerare i negoziati, al fine di assegnare 28 seggi transnazionali a una circoscrizione paneuropea, e auspichiamo che la decisione finale, che richiederà il nostro consenso, tenga meglio conto degli sviluppi demografici e in modo più proporzionale”.

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Eurobarometro 2023: elevata consapevolezza dei cittadini a un anno dalle elezioni europee.

L’indagine Eurobarometro della primavera 2023, commissionata dal Parlamento europeo, si è sviluppata nei 27 paesi membri dell’UE con 26.376 persone intervistate.

Da essa emerge chiaramente la consapevolezza dei cittadini circa l’importante ruolo esercitato ormai dall’UE nella loro vita quotidiana (il 71%00 del campione).

Il 62% degli intervistati ha sentito parlare del Parlamento europeo in tempi  recenti.

La maggioranza del campione intervistato è interessato alle prossime elezioni europee, ad un anno dalle stesse, coinvolgendo il 56% dei cittadini UE, registrando un aumento di sei punti percentuali rispetto all’anno precedente delle ultime elezioni europee, il 2018.

L’aumento sale per l’Italia al 58% degli intervistati che si dichiara interessato all’evento elettorale, rispetto al più modesto 47% del 2018.

Emerge dall’indagine laprevisione che tra i maggiori sostenitori di un rafforzamento del ruolo del Parlamento europeo ci saranno i giovani.

Le percentuali più alte di gradimento sono state raggiunte con il69% per il sostegno dell’UE all’Ucraina  e con il 64% per la difesa dello Stato di diritto e della democrazia.

La soddisfazione più alta si è registrata nei Paesi Bassi, con il 90%, seguiti da Svezia, Finlandia e Irlanda, tutte con l’87%, e dall’Italia con il 61%. I livelli minimi riguardano la Slovacchia, con il 45%  e la Grecia con il 48%.

“Le elezioni sono importanti. Il voto è l’occasione per difendere ciò in cui si crede. Invito tutti, e inparticolare i nostri giovani, ad andare a votare per determinare in quale Unione europea si vuole vivere.” E’ stato il commento della Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola sui risultati dell’indagine.

La domanda se si fosse pronti a votare in caso di apertura delle urne fissata alla prossima settimana ha avuto il 67% di risposte positive in ambito UE e il 64% in Italia. Dato in crescita rispetto all’analoga richiesta del 2018, che aveva sortito la risposta del 58% del campione europeo ed il 63% di quello italiano. E’ aumentato l’interesse dei cittadini per il voto nell’UE.

Alla domanda sul valore più importante che il Parlamento europeo dovrebbe difendere la risposta è stata la  difesa della democrazia per il 37% degli intervistati (il 34% per gli italiani), la tutela dei diritti umani per il 28% e la libertà di parola e di pensiero per il 27%.

La libertà di parola e pensiero, per gli italiani, segue la democrazia al 28%, e la solidarietà tra gli Stati membri e le regioni, al 26%.

La democrazia nell’UE  è soddisfacente per il 54% del campione, e per il 58% degli italiani.

Nel dettaglio il 70% dei cittadini si considera più soddisfatto delle elezioni libere e trasparenti, il 70% della libertà di parola, ed il 66% del rispetto dei diritti fondamentali.

L’indagine ha toccato anche tutte le diverse crisi affrontate  con ruolo guida dall’UE nei quattro anni dell’attuale legislatura. Ruolo riconosciuto dalla stragrande maggioranza dei cittadini con il 71%, il 18% dei quali quantifica con “molto” l’impatto delle azioni UE nella loro vita.

Azioni UE  molto gradite anche nella tutela dei diritti democratici e nel rispetto dello Stato di diritto, con il 64% e nella politica estera, con il 54%.

Le crisi mostrano la loro influenza sulle risposte relative alla situazione finanziaria dei cittadini e allo stato dell’economia. Il 50% del campione (il 41% degli italiani) è convinto della diminuzione del suo tenore di vita che continuerà anche nell’anno successivo. Il 29% non considera ancora diminuito il suo tenore di vita, ma ritiene che lo sarà nel nuovo anno.

Il 65% degli intervistati non sono soddisfatti delle iniziative avviate nei loro paesi per fronteggiare il costo della vita. Scende al 57%  nei confronti di quelle attivate dall’UE.

In sintesi i cittadini chiedono al Parlamento di privilegiare le misure contro la povertà e l’esclusione sociale (38%), la tutela della salute pubblica (33%), le misure contro i cambiamenti climatici (31%) e il sostegno all’economia con creazione di nuovi posti di lavoro (31%).

Diverse le aspettative degli italiani: il sostegno all’economia e la creazione di posti di lavoro per il 43%, la salute pubblica per il 38%, la lotta alla povertà e l’esclusione sociale per il 33%, infine la lotta al cambiamento climatico per il 28%.

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