Fiducia verso Ue in crescita

L’ultimo Eurobarometro standard, effettuato nei mesi di febbraio e marzo, ha certificato un approccio positivo dei cittadini verso l’Europa in costante crescita, reso più significativo dalle condizioni di vita fortemente compromesse dalla pandemia da Covid 19.

Il virus invece ha generato in Europa una crescita sensibile delle preoccupazioni per la salute e l’economia.

La situazione è ‘negativa’ per il 69 % degli intervistati, mentre il 61 % non vede una ripresa economica concreta prima del 2023, o addirittura in epoca successiva.

L’indagine denominata “Eurobarometro standard – inverno 2020-2021” (EB 94) è stata effettuata tra il 12 febbraio e il 18 marzo 2021, con interviste di persona e online nei 27 Stati membri dell’UE, nei cinque paesi candidati (Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Turchia) e in Bosnia-Erzegovina, Islanda, Kosovo, Norvegia, Regno Unito, Svizzera e nella comunità turco-cipriota. Tra il 12 febbraio e l’11 marzo 2021, sono state effettuate 27 409 interviste negli Stati membri dell’UE-27.

  • Fiducia nell’UE e immagine dell’UE. Il 49 % dei cittadini europei ha fiducia nell’Unione europea. Rispetto all’Eurobarometro standard dell’estate dello scorso anno si è registrato un aumento di 6 punti, che corrisponde al livello più alto dalla primavera dell’anno 2008. In calo la fiducia nei parlamenti nazionali (35 %) e nei governi (36 %), anche se superiore all’autunno del 2019. La fiducia nell’UE è stata dichiarata dalla maggioranza del campione in venti Stati membri, con le percentuali più alte registrate in Irlanda (74 %) e in Portogallo (78 %). L’immagine dell’UE ha raggiunto, con il 46 %, il massimo dall’autunno 2009, dopo la crescita di 6 punti percentuali dall’estate 2020. Sono diminuiti di due punti (38 %) i cittadini che hanno un’immagine neutra dell’UE e di quattro punti (15 %) quelli che hanno invece un’immagine negativa. Sono passati a 25, dai 13 che erano nel 2020, gli Stati membri in cui la maggior parte del campione dichiara di avere un’immagine positiva dell’UE; il Portogallo (76 %) e l’Irlanda (75 %) hanno raggiunto le percentuali più alte.
  • Le preoccupazioni principali. La preoccupazione principale a livello UE è rappresentata dalla salute, che viene indicata dal 38 % dei cittadini intervistati, con una crescita di 16 punti percentuali dall’estate 2020; al secondo posto viene la situazione economica con un 35 % invariato; in terza posizione si trova la situazione delle finanze pubbliche degli Stati membri con il 21 %, con una diminuzione di 2 punti percentuali; al quarto posto, con un 20 % invariato, si trova l’ambiente e i cambiamenti climatici; l’immigrazione è scesa al 18 %, con un calo di 5 punti percentuali; la disoccupazione ha perso 2 punti percentuali e con il 15 % occupa il sesto posto. A livello nazionale è sempre la salute a costituire il principale motivo di preoccupazione (44 %), con una crescita di 13 punti percentuali dall’estate 2020. Al secondo posto c’è la situazione economica un 33 % invariato; con una diminuzione di tre punti percentuali segue la disoccupazione, con il 25 %.
  • Economia ed euro. La percezione “positiva” dell’economia nazionale perde il 5% dall’estate 2020 ed il 18% dall’autunno 2019, scendendo al 29 % di oggi dei cittadini dell’UE,che è l’indicatore più basso dalla primavera 2013. La percezione ‘positiva’ varia molto tra gli Stati membri dell’UE, passando dal 7 % in Italia all’86 % in Lussemburgo. Sale invece di 5 punti la percentuale dei cittadini europei che con il 69 % considerano “negativa” la situazione dell’economia. Il 79 % degli europei è favorevole all›euro, dopo un incremento di 4 punti percentuali. Il sostegno è molto forte e varia dal 70 % in Francia e Austria al 95 % in Portogallo.
  • Pandemia da Covid 19. Con 19 punti percentuali in meno dall’estate scorsa, scendono al 43 % gli europei soddisfatti delle misure prese dai governi nazionali per contrastare la pandemia. Gli insoddisfatti salgono invece al 56 %, con un incremento di 19 punti percentuali. Stessa percentuale del 43 % per chi è soddisfatto delle misure adottate dall’UE, con perdita di 2 punti percentuali, mentre salgono al 49 % gli insoddisfatti, con una crescita di 5 punti percentuali. Da notare comunque che il 59 % è dell’avviso che l’UE saprà rispondere adeguatamente alla pandemia. Il 61 % degli europei ritiene che l’economia del proprio paese supererà i danni da Covid 19 nel 2023 o dopo. Il 23 % colloca la ripresa nel 2022, mentre solo il 5 % la ritiene possibile nel 2021. Per l’8% l’economia del proprio paese non si riprenderà mai. Il 55 % degli europei ritiene che NextGenerationEU, il piano di ripresa dell’UE da 750 miliardi di euro, risponderà efficacemente ai danni economici del covid 19. Il 38 % invece ritiene che non sarà efficace. L’esperienza personale degli europei nei riguardi delle misure adottate per contrastare il virus (confinamento ecc.) è peggiorata dall’estate 2020. Con 8 punti percentuali in più, sale al 40 % il campione dei cittadini dell’UE convinto che sia stata un’esperienza “difficile da affrontare”. Il 29 %, con 9 punti percentuali in meno, è convinto invece che sia stata “facile da affrontare”. Al 31 % la percentuale di chi ritiene che sia stata “al tempo stesso facile e difficile da affrontare”.
  • Vaccinazione contro Covid-19. Il 45 % degli europei vorrebbe essere vaccinato il prima possibile e il 20 % vorrebbe esserlo nel corso del 2021. Il 21 % invece vorrebbe essere vaccinato in seguito. Il 12 % dichiara che non si farà mai vaccinare. Il 2 % non sa. Sono 21 i paesi nei quali la maggior parte dei cittadini intervistati vorrebbe essere vaccinata il prima possibile o è già stata vaccinata. Ai primi posti Irlanda (74 %), Danimarca (73 %) e Svezia (71 %); in coda Bulgaria (19 %) e Cipro (16 %).

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