Così l’Europa ha censito due miliardi di stelle


di Teresa Forte

C’è anche l’Europa nella corsa allo spazio e nella ricerca dei suoi segreti. Ed è europea la mappatura più precisa e dettagliata che sia stata fatta della Villa Lattea, grazie al satellite Gaia dell’agenzia spaziale dell’Esa. Quasi due miliardi di stelle sono state censite, anche con qualche dettaglio che le “racconta” senza toglierle dal mistero, ma definendo meglio la galassia. Abbiamo informazioni migliorate del 50% sul loro movimento attorno al centro della galassia; abbiamo dati più precisi sulla loro luminosità, sulla distanza tra di loro. Sono cento milioni di stelle in più dell’ultimo “censimento” che risale ad appena due anni fa, sempre opera del satellite Gaia.
Gaia, entrato in orbita nel 2013, ha due telescopi giganti che fotografano in continuazione, mentre il satellite ruota intorno a se stesso, lo spazio circostante. Gaia ha censito oltre un miliardo e 800 milioni di stelle (1.811.709.771). Il super-satellite ha una sensibilità “visiva” che, se paragonata all’occhio umano, moltiplica per un milione di volta la capacità di cogliere la luminosità. Questo è il terzo “censimento celeste”, il primo risale quattro anni fa. Si tratta di progressi importanti, che potrebbero aprire a scoperte insospettabili finora.
I “report” di Gaia consentono un censimento delle stelle che è certo parziale rispetto anche alla sola Via Lattea, ma allo stesso tempo guarda oltre i “confini” della nostra galassia. Suggestivo (se non spaventoso) quello che sta succedendo tra le due galassie che sono state chiamate “nubi di Magellano”, e che sono le più vicine alla nostra, orbitandoci intorno. La nube più grande sta attraendo a sé le stelle della nube più piccola.
L’Italia contribuisce al progetto europeo in modo significativo. Sono coinvolti l’Asi, agenzia spaziale italiana, I’Inaf, Istituto nazionale di Astrofisica, e il centro Altec di Torino, una società pubblico-privata che cura servizi ingegneristici di ricerca ed elaborazione dati spaziali. Solo tre mesi fa l’Italia ha firmato con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro un’accordo di intenti con la Nasa per la costruzione della prima colonia lunare.La Nasa ha programmato Artemis, che nel 2024 dovrà portare un uomo e una donna sul nostro satellite. Nel 2028 potrebbe realizzarsi il primo insediamento stabile. Il progetto impegnerà piccole e medie società italiane al top in tecnologia ma finora mai coinvolte in operazioni che riguardano lo spazio. L’Italia e l’Europa partecipano poi alla costruzione della stazione orbitale lunare Getaway. La Thales Alenia Space (due terzi francese, un terzo italiana) svilupperà due moduli per la stazione orbitale, in grado di ospitare astronauti. La stazione orbitale nel suo complesso peserà 40 tonnellate.
In contemporanea, è cominciata la corsa per approdare su Marte. Il primo step è di prelevare con i robot campioni di roccia e sabbia, e l’Agenzia spaziale europea è coinvolta nel progetto con la Nasa. I bracci robotici sono progettati dall’italiana Leonardo. A febbraio sbarcherà su Marte la sonda americana Perseverance. I lanci che coinvolgono anche l’Esa sono programmati per il 2026. Il conto alla rovescia è cominciato, e l’Europa sta trovando il suo…spazio.

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