InvestEU, braccio di ferro Parlamento-Consiglio

di Giorgio De Rossi

Acque nuovamente agitate per il Programma Comunitario “InvestEU” destinato ad incentivare gli investimenti e garantire l’accesso ai finanziamenti per il periodo 2021/2027. InvestEU, nato dall’esperienza del Piano Juncker, è il Fondo che supporta gli investitori dell’UE e riunisce vari strumenti finanziari inseriti nel Bilancio Pluriennale Europeo, tra cui il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS), il Programma Competitività delle Micro e PMI (COSME) ed il Programma per l’Occupazione e l’Innovazione Sociale (EaSI). Esso mira a generare investimenti per almeno 1.200 miliardi di euro, attraverso una garanzia pubblica a copertura delle operazioni di finanziamento fino a 91,8 miliardi di euro.
Il Parlamento Europeo, con 480 voti favorevoli, 142 contrari e 64 astensioni, il 13 novembre 2020, ha approvato, in Assemblea Plenaria, il Regolamento che istituisce il Nuovo Programma InvestEU volto a sostenere sei finestre di investimento, per un ammontare complessivo di 84 miliardi di euro, così ripartiti:
– 31 miliardi di euro destinati agli investimenti strategici europei orientati al futuro, inclusi l’assistenza sanitaria critica, la produzione di medicinali e le infrastrutture critiche, fisiche, analogiche o digitali;
– 20 miliardi di euro per le infrastrutture sostenibili: investimenti nei settori del trasporto e della sicurezza stradale, delle infrastrutture ferroviarie e stradali, delle energie rinnovabili, dei progetti di rinnovamento dell’efficienza energetica, della connettività digitale e della ricerca sulla resilienza ambientale e climatica;
– 11 miliardi di euro ai settori della ricerca, dell’innovazione e della digitalizzazione;
– 6 miliardi di euro agli investimenti sociali ed all’accrescimento delle competenze;
– 5 miliardi di euro per l’accesso ai finanziamenti per le Micro e PMI, comprese le PMI innovative e le PMI che operano nei settori culturali e creativi, nonché le piccole imprese a media capitalizzazione;
– 11 miliardi di euro alla nuova finestra di sostegno alla solvibilità delle imprese in sofferenza colpite dalla crisi del COVID-19 Le predette richieste del Parlamento Europeo risultano tuttavia superate dall’Accordo del Consiglio Europeo sul Bilancio UE 2021/2027 del 10 novembre u.s. che, ad oggi, riconosce al Fondo InvestEU appena 9,4 miliardi di euro.

Il mandato negoziale votato dal Coreper (“Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea”) ha, infatti, ridimensionato fortemente le ambizioni della Commissione e ancor di più quelle del Parlamento. La nuova finestra per gli “Investimenti Strategici Europei”, proposta dalla Commissione in funzione degli obiettivi di transizione verde e digitale e del rafforzamento delle catene del valore in alcuni settori chiave, è stata incorporata nelle finestre già esistenti. Ed il “Fondo per una Transizione Giusta” viene ancorato al Regolamento InvestEU come un regime di aiuto che interesserà orizzontalmente tutte le finestre politiche del programma; ciò allo scopo di sostenere gli investimenti dei territori maggiormente interessati dalle sfide, sia sociali che economiche ed ambientali, derivanti dal processo di transizione verso la neutralità climatica dell’UE entro il 2050. Sul piatto delle risorse, pertanto, l’effetto è stato quello di un drastico calo nella dotazione del Programma InvestEU, che, dagli 84 miliardi di euro proposti dal Parlamento europeo, è passata ai 9,4 miliardi di euro autorizzati dal Coreper in sede di approvazione, per ora sospesa, del Bilancio pluriennale europeo 2021/2027. La decisione del Consiglio di ridurre le risorse del Fondo InvestEU potrebbe dunque penalizzare non solo il nostro Paese ma anche l’intera area europea: in questo momento di forte difficoltà economica, per effetto delle conseguenze pandemiche, tutti i Governi dovrebbero essere maggiormente sostenuti dall’Unione Europea sul piano delle idee e dei progetti per rilanciare gli investimenti e la crescita.
Non a caso la creazione di una specifica finestra di sostegno, pari ad 11 miliardi di euro, dedicata alla “Solvibilità delle imprese colpite dalla crisi del COVID-19”, viene incontro ad una micro imprenditorialità in grave affanno: gli eurodeputati hanno introdotto tale aiuto proprio perché non tutte le società hanno lo stesso livello di accesso al finanziamento del mercato ed alcuni Stati membri potrebbero non disporre dei mezzi di bilancio sufficienti per fornire un sostegno adeguato alle aziende colpite dalla pandemia. Il finanziamento favorirà la ripresa del tessuto imprenditoriale, salvaguarderà i livelli di occupazione e controbilancerà le distorsioni previste nel mercato unico. E’ inoltre opportuno considerare che l’UE, oltre ad offrire un contributo finanziario ai progetti, crea anche un reale valore aggiunto per le persone e le comunità in cui essi si inseriscono attraverso un’attività di formazione e consulenza. A titolo di esempio, nella Regione Marche, il c.d. “Prestito d’Onore”, basato sulla concessione di microcredito alla piccola imprenditoria locale, ha permesso di finanziare oltre 1.300 piccole imprese e creare 3.300 posti di lavoro, offrendo, in tal modo, un sostegno reale al rilancio del territorio. Delle risorse messe a disposizione dell’iniziativa (38 milioni di euro), la metà è stata destinata a giovani di età inferiore ai 35 anni ed i due terzi dei prestiti sono stati accordati a donne imprenditrici.
Analoghe considerazioni economiche valgono per il Progetto “Tecnopoli”, nella Regione Emilia-Romagna, dove gli investimenti in ricerca industriale ed in trasferimento tecnologico hanno portato alla sottoscrizione di oltre 3.000 contratti tra imprese e laboratori, facendo della Regione uno dei principali hub di innovazione industriale, nonché una rampa di lancio per le imprese sui mercati internazionali. Anche nella Regione Veneto, per la primavera del 2021, sarà pronta a Treviso la “Cittadella della Salute”, il nuovo ospedale di avanguardia che dovrà essere punto di riferimento, sia in termini medici, che energetici, interamente improntato all’ecosostenibilità. Tale complesso rappresenta il primo vero e proprio ospedale del futuro con otto reparti clinicizzati, dotati delle più moderne tecnologie, ed avrà funzioni di policlinico universitario con studenti e campus. L’iniziativa, del costo complessivo di 250 milioni di euro, vede il sostegno della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) che, tramite il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS), ha accordato al progetto un finanziamento di circa 70 milioni di euro. Alla luce dei risultati conseguiti e con la prospettiva di raggiungere ulteriori importanti traguardi infrastrutturali, auspichiamo che il braccio di ferro, instauratosi tra il Parlamento ed il Consiglio dei Capi di Stato e di Governo, possa trovare un punto di equilibrio che conduca ad un accordo favorevole e duraturo sulla via dello sviluppo sostenibile.

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